Naso che cola? Tutto ciò che devi sapere sulla rinorrea
Data Pubblicazione: 17/10/2022
Data modifica: 20/10/2022
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La rinorrea è qualcosa che capita a tutti, molte volte l’anno: semplicemente, si tratta del “naso che cola”, quindi di secrezioni che fuoriescono dal nostro naso. È un sintomo connesso a numerose tipologie di malattie, ma nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di patologie di lieve gravità. Vediamo perché ci colpisce e come si cura.
Naso che Cola: quali sono le cause?
Raffreddore e allergia sono i due primi pensieri che devono venirci in mente quando abbiamo il naso che cola; sono infatti le tipiche malattie che si manifestano con la rinorrea:
- il raffreddore ci può colpire in qualsiasi periodo dell’anno
- l’allergia ovviamente solo quando entriamo in contatto con degli allergeni, cosa che per acari della polvere e simili può accadere sempre; invece, se l’allergia è legata alle fioriture (es. allergia alle graminacee) dipende dal periodo dell’anno in cui ci si trova.
Ci sono poi altre patologie tra i cui sintomi troviamo la rinorrea:
- influenza o, in generale, un’infezione virale
- infiammazione delle vie aeree superiori causata da smog, fumo o altre sostanze irritanti
- setto nasale deviato
- otite
- sinusite.
Se la rinorrea è l’unico sintomo – o il principale, magari associato a disturbi di lieve entità come congestione, prurito o starnuti – la malattia si risolverà entro una decina di giorni; se, invece, i disturbi associati sono maggiori (ad es. febbre, mal di testa, tosse, ecc.) è bene contattare il medico perché potrebbe trattarsi di un’influenza, sinusite o altre patologie che è bene individuare subito per scegliere la terapia adatta.
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Rimedi per il Naso che Cola: come Fermarlo
Dato che la rinorrea è un sintomo che può riguardare diverse malattie, il trattamento più giusto dipende dalla causa scatenante. Vediamo insieme i trattamenti principali:
1. Antistaminici in caso di allergia
In caso di allergia, la terapia solitamente prevede l’uso di antistaminici: se è un’allergia nota, avrai già ricevuto dal tuo medico o dal tuo allergologo indicazioni su quale antistaminico assumere, per quanto tempo e in che modo. Se così non fosse, e la rinorrea si presenta ciclicamente senza altri grossi sintomi, probabilmente è arrivato il momento di fare un test per le allergie.
2. Spray decongestionanti nasali
Sono dei medicinali davvero molto efficaci perché hanno effetto di vasocostrizione. Tuttavia l’utilizzo degli spray decongestionanti nasali deve avvenire in maniera moderata (bisogna sempre leggere il foglietto illustrativo, ancora di più in questo caso) e l’assunzione non deve superare i 4/5 giorni, perché poi rischia di innescare una reazione “rebound”, peggiorando la situazione.
3. Lavaggi nasali e bevande calde
Per gestire la rinorrea, specialmente quando non ci sono altri sintomi concomitanti – o al massimo si tratta di congestione nasale – l’ideale è praticare i lavaggi nasali quotidianamente, anche più volte al giorno. È un procedimento molto semplice: si utilizza una soluzione salina isotonica per irrigare le cavità nasali; puoi farlo utilizzando una doccia nasale o anche attraverso un’ampolla detta Neti Lota e per i bambini basta utilizzare una siringa senza ago. Attenzione a usare sempre la soluzione isotonica, perché la semplice acqua è controindicata: dato che non ha una composizione isotonica, avrebbe il risultato di irritare le mucose del naso, provocando anche un certo dolore al suo passaggio nelle cavità.
Altro rimedio utile è quello di bere tisane calde (o un bel brodo, oppure acqua calda con limone; insomma basta che sia caldo) perché il calore favorisce il drenaggio delle secrezioni nasali, consentendo un po’ di sollievo e migliorando la congestione nasale.
Ultimo consiglio riguardo al sonno: dato che avere il naso che cola mentre si dorme è qualcosa di veramente fastidioso, ti suggeriamo di dormire con due cuscini o, comunque, con la testa leggermente rialzata. Cerca inoltre di arieggiare correttamente la stanza in cui dormi, mantenendo una temperatura non troppo calda, anche d’inverno, perché un calore eccessivo porta a seccare la mucosa nasale.