Gestire l’emicrania tra antidolorifici e buone pratiche

Salute

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Un dolore lancinante, che spesso costringe a restare al buio e in silenzio: l’emicrania è una malattia davvero fastidiosa per chi ne soffre. Come già saprai se sei soggetto, infatti, non ci sono cure immediate o che eliminino questo problema sul lungo periodo, ma soltanto dei medicinali che gestiscono il dolore. Quello che si può fare, invece, è tenere dei buoni comportamenti in fatto di sonno, alimentazione, ecc.

Ecco che, ancora una volta, il nostro stile di vita diventa dirimente per la nostra salute: vediamo perché.

Cos’è l’emicrania? Qual è la differenza con il mal di testa?

Chi prova a spiegare com’è affrontare un attacco di emicrania, parla di un dolore molto intenso da un solo lato della testa, solo raramente è bilaterale, che diventa invalidante perché spesso è accompagnato da altri sintomi come nausea, fastidio alle luci e ai rumori. Spesso, infatti, chi ne soffre preferisce stare al buio e in silenzio, in attesa che l’attacco passi.

Si tratta di un tipo di mal di testa diverso da quello comune, la “cefalea muscolo-tensiva”, che invece identifichiamo come un dolore a tenaglia, come se la testa fosse stretta appunto da una morsa.

Donne ed emicrania: è vero che sono più colpite?

Forse non tutti lo sanno, ma è proprio vero: le donne sono più colpite degli uomini dall’emicrania, addirittura con un rapporto 3 a 1. Questo non è interessante solo per fini statistici o di curiosità, ma perché ci offre un indizio sui fattori che scatenano gli attacchi di emicrania: i dati, come racconta anche questo articolo della Fondazione Veronesi, ci dicono che questa differenza si verifica soltanto dopo il menarca e fino alla menopausa, quindi nell’età fertile della donna.

La prima riflessione che è stata fatta, ovviamente, è sul ruolo degli ormoni sessuali femminili, in particolare sugli estrogeni, che sono al massimo e fluttuano mensilmente durante l’età riproduttiva. Nell’articolo, che racconta della ricerca su questo dell’Università Miguel Hernàndez, a cura del team guidato dal professor Antonio Ferrer-Montiel, si evidenzia come: «La review spagnola analizza soprattutto gli effetti degli estrogeni su strutture cellulari come i recettori TRP, che sono coinvolti nella percezione del dolore, ma anche del caldo e del freddo e di stimoli particolari tipo il mentolo, l’aglio, la mostarda o la capsaicina dei peperoncini. Questi recettori sono coinvolti proprio nei meccanismi di azione del CGRP, la molecola cardine dell’attacco di emicrania. […] a peggiorare questa situazione potrebbe concorrere anche la pillola estroprogestinica e la sua periodica sospensione mensile, facendo aumentare la probabilità di emicrania a causa delle fluttuazioni di livelli ormonali». Insomma: tra fluttuazioni ormonali dovute al ciclo e alla pillola, per chi ne fa uso, abbiamo capito che l’emicrania è decisamente un affare da donne.

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Come gestire l’emicrania? Non solo farmaci, ma anche buoni comportamenti

Soffrire di emicrania è davvero una noia, per usare un eufemismo: ecco perché chi ne soffre rischia di scivolare molto in fretta nell’abuso dei farmaci antidolorifici; non intendiamo dire che si diventa dipendenti da questi farmaci in poco tempo, ma che c’è il rischio concreto di assumerne troppi, anche senza un concreto beneficio (ad esempio un antidolorifico non potrà mai servire per fare prevenzione).

I farmaci più utilizzati in maniera comune sono gli antidolorifici e gli antinfiammatori, ma esistono anche i triptani, farmaci specifici che necessitano di prescrizione medica: questi, spiega l’Istituto Superiore di Sanità, funzionano imitando l'azione della serotonina, attivando un meccanismo che porta alla vasocostrizione dei vasi sanguigni cranici, limitando così il dolore da vasodilatazione cerebrale.

È importante non abusarne sia per una questione di buona salute sul lungo periodo, evitando così gli effetti collaterali, ma anche perché assumere i triptani o gli antinfiammatori prima che si manifesti il dolore porta a un effetto rebound, per cui si sviluppa un’emicrania da abuso di farmaci che porta a un peggioramento degli episodi, sempre più intensi e frequenti.

Dato che i pazienti che soffrono di emicrania comunque non possono fare a meno di questi farmaci, è bene chiarire sin da subito che parte della terapia sarà lavorare sul proprio stile di vita: l’idea di fondo è che meglio gestiamo il nostro corpo, meno avremo bisogno dei farmaci.

Vediamo cosa puoi fare per limitare gli attacchi di emicrania:

  • pratica attività fisica in maniera regolare, almeno due volte a settimana
  • cerca di mangiare i pasti ad orari regolari
  • mantieni l’idratazione del corpo, bevendo circa 2 litri d’acqua al giorno
  • fondamentale aver cura del ritmo sonno-veglia, andando a letto e svegliandosi sempre alla stessa ora
  • praticare la meditazione
  • utilizza gli integratori di magnesio, che attenuano i sintomi sul lungo periodo