Cos'è il Fentanyl di cui tutti parlano?

Salute

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Il Fentanyl è un medicinale che viene nominato sempre più spesso nelle sezioni di cronaca dei giornali, e anche con un certo allarme: come mai?

Si tratta di un analgesico oppioide che da un lato è straordinariamente efficace nella gestione del dolore, ma dall’altro lato è diventato una delle cause principali di dipendenza da oppioidi negli Stati Uniti, tanto da essere considerato un problema a livello nazionale.

La differenza tra cura e droga, in questo caso, sta nell’uso improprio che si fa di questo medicinale: in questi ultimi anni anche in Europa e nel nostro Paese si inizia a monitorare la situazione con una certa apprensione, anche la diffusione del problema è ancora limitata.

Cos’è il Fentanyl? Un farmaco prezioso che nasconde dei rischi

Questo farmaco è un antidolorifico che appartiene alla famiglia degli oppioidi (tra cui troviamo anche eroina e morfina per capirci) ma ha un’azione molto più efficace: l’Istituto Superiore di Sanità ci dici che è «circa 100 volte più potente della morfina, ma anche circa 100 volte più tossico».

Grazie alla sua azione è diventato molto in fretta un farmaco importante nella terapia del dolore: è utilizzato in casi come la gestione del dolore post-operatorio o causato da lesioni traumatiche, malattie croniche o oncologiche, e infine anche a scopo palliativo. Certamente deve essere utilizzato dietro stretto controllo medico, sia per il corretto dosaggio sia perché ha un alto potenziale di dipendenza ed effetti collaterali che possono essere gravi.

Proprio nel rischio di dipendenza sta la pericolosità del Fentanyl: il corpo umano sviluppa dipendenza e tolleranza già dopo i primi giorni di utilizzo. Se la sua assunzione è gestita da un medico questo rischio non si pone, perché il professionista (di volta in volta oncologo, medico palliativista, ecc.) sceglierà dosaggio e tempistiche in modo corretto per l’individuo, ma se se ne abusa in maniera sconsiderata - utilizzando il farmaco come droga e non per un bisogno – c’è il forte rischio che la dipendenza porti velocemente all’overdose.

Cosa succede negli Stati Uniti con il Fentanyl?

La questione Fentanyl negli Stati Uniti è diventata oramai una gravissima emergenza sanitaria pubblica: nel 2021 il Centers for Desease Control and Prevention (Cdc) è arrivato a contare oltre 70mila morti l’anno, con una crescita esponenziale rispetto gli anni precedenti (nel 2020 erano 57mila).

Alla base di questa crisi ci sono molte ragioni, intrecciate tra loro come illustrato in questo articolo pubblicato su Euronews nel maggio 2023:

  • la prescrizione eccessiva di antidolorifici negli Stati Uniti, pur se stimolata da una maggiore attenzione alla qualità della vita di chi ha dolori cronici
  • l’incentivazione da parte delle aziende farmaceutiche alla prescrizione di oppioidi come antidolorifici per casistiche molto allargate
  • la mancanza di un sistema di assistenza sanitaria universale: le assicurazioni private dei pazienti cronici spesso favorivano l’uso di farmaci perché molto più economici rispetto altre terapie per la gestione del dolore, più lunghe e costose ma riabilitative 

Il passo successivo dello sbarco del Fentanyl nel mercato illegale è stato brevissimo, moltiplicando il problema con prodotti derivati dal Fentanyl attraverso dei tagli, come il carfentanil. Il problema di questa diffusione è legata alla elevata tossicità di questi composti: è possibile infatti che insorga un’intossicazione acuta che porta potenzialmente a una crisi respiratoria, e questa in brevi passi alla morte. È importante sapere che bastano 3 milligrammi della sostanza per uccidere una persona.

Le autorità statunitensi cercano di arginare la diffusione del Fentanyl ormai da anni, cercando di limitare l’esportazione da paesi come Messico e Cina: ad esempio, nel 2023 Cina e USA hanno stretto un accordo storico nell'ambito del vertice dell’Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec), con un disgelo delle relazioni tra i due paesi relativo alla ripresa delle comunicazioni militari, a un maggiore impegno sul contrasto alla crisi del clima e nella lotta alla diffusione del Fentanyl.

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E da noi? Il Fentanyl in Italia e Europa

L’Italia e l’Europa, fortunatamente, sono ancora al riparo da questo problema, anche se le autorità iniziano ad adottare provvedimenti volti a evitare lo scoppio di una crisi anche da noi.

Ci sono alcuni fattori strutturali che ci hanno protetto fino qui, ma che non è detto siano sufficienti per il futuro:

  • le cure per il trattamento del dolore sono diversificate, non solo basate sui farmaci antidolorifici
  • esistono programmi di sostituzione degli oppiacei per affrontare eventuali dipendenze
  • i medici sono più attenti nella prescrizione di analgesici che potenzialmente creano dipendenza e sono comunque distribuiti da personale competente
  • c’è un monitoraggio continuo della diffusione degli oppiacei, basato per esempio sul controllo delle acque reflue

In ogni caso, nel marzo scorso il governo ha promulgato il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e altri oppiodi sintetici: si tratta di un pacchetto di misure per agire in anticipo e limitare il più possibile il consumo della sostanza

  • hanno stabilito operazioni di prevenzione e contrasto
  • si terranno anche corsi di formazione per il personale sanitario, così da educare al riconoscimento dell’overdose da Fentanyl, alla gestione degli effetti e alla somministrazione degli antidoti
  • saranno indicate misure ulteriori di vigilanza per scongiurare furti dei farmaci